07 Apr Leggere in psicanalisi: l’insostenibile opacità dell’inconscio
Lettura del testo di S. Freud L’inconscio (1915) assieme alla nozione di soggetto e di oggetto a, spiegati da J. Lacan in Posizione dell’inconscio (1964).
Leggere è entrare nel movimento del testo: si legge e si può scegliere di lasciarsi modificare dalle sue sorprese.
Leggere è entrare nella decifrazione della lettera, darle un nuovo significato, prolungandone il senso e aprendole la strada per una nuova destinazione e un nuovo uso.
Leggere in psicanalisi non comporta la ricerca del significato definitivo di un testo completo, gerarchizzandolo in rapporto ad altri, ma far risuonare i suoi equivoci e malintesi e farli parlare.
Leggere in psicanalisi è già una buona introduzione alla psicanalisi stessa. Se paragonato a un testo, l’inconscio ha la sua opacità. La sua lettura è sempre incompleta e a un certo punto della trama, anche quando si pensa di conoscerla, ci s’imbatte nella lacuna di alcune pagine mancanti, talora insostenibile, perché quando la narrazione ricomincia, ci si trova di fronte a un nuovo testo.
dove: Via Corsini, 3 – Roma
quando: 17/10, 14/11, 12/12-2014; 8/1, 13/2, 13/3, 10/4, 8/5, 13/5-2015, ore 18